dalle finestre aperte
di queste antiche stanze,
miscelato a un brusio di portici,
al fragore del traffico irritato
oltre i cortili,
a quest’aria affilata, ombrosa,
che struscia giù dai tetti
che struscia giù dai tetti
e scompagina i fogli
sul mio tavolo.
sul mio tavolo.
tempestano la tastiera,
come fosse un pianoforte.
E' il brivido del cuore
a dettare queste note per lui ora,
col dubbio se leggerà.
Promesse di cibo
risalgono in fini aromi
da una cucina,
insinuandosi nel vuoto dello stomaco,
nell'anima affamata d'altro;
non di spezie, nè delizie,
ma del poco,
del nulla bastante a sostenere
il disperato fulgente sogno
di rincontrarlo forse,
non so dove.
mca
mark kostaby
non so dove.
mca
mark kostaby
(TUTTI I DIRITTI RISERVATI)
.
Poesie così belle non si commnetano, si assaporano nei fini aromi delle parole e delle immagini che dipingicon sentimento. Solo non mi è piaciuta la parola "disperato", non ti ci riconosco. Propongo "nostalgico".
RispondiEliminaCiao, Fabricio
Uai m c a
RispondiEliminaAnima affamata di spezie carnali,
di gesti d’amore,
di baci
e carezze audaci
io mi offro, argilla malleabile,
alle tua brame ed ai tuoi sogni
tu la tesi, io l’antitesi,
creiamo, suvvia, una sintesi
concreta e appassionata,
irrazionale e irragionevole,
che ci lasci a bocca aperta
in urgenza di respiro
e ci doni un attimo di
assoluta, immanente
amnesia.
Rosario Maria di Salvatore
Gentile blogger,
RispondiEliminalei ha mantenuta la promessa di propormi nuove poesie e qui ne trovo due piene di pathos amoroso.
Se come traduttrice m’ero permesso d’avanzare qualche insignificante critica, come poetessa non posso che ammirarla. Lei riesce con la stessa delicata bravura ad essere pittorica e spirituale, attuale e nostalgica; forse manca di un po’ di sana carnalità, che però ho ritrovato in pieno nella ode di Rosario, così densa di aneliti passionali, così spontanea nel ritmo incalzante dell’amplesso bramato.
Con lei mi ritroverei bene a passeggiare, mano nella mano, contento, su un’ampia spiaggia deserta, accarezzati dal mantra continuo delle onde.
Con Rosario, ah, con Rosario…non ho parole…non posso…lui è… tutto.
Grazie per questi due doni di raffinata espressività.
Suo,
Amedeo Trutti-Amedei di Liscabona
@ Alf...Amedeo Trutti-AdL
RispondiEliminaContento...ah qui la volevo! lei vede dunque che sarebbe “contento” in mia compagnia, al pari di Rimbaud con la sua ipotetica donna.
Contento ma non felice, come è giusto che sia, ne abbiamo già dissertato ampiamente.
Ne approfitto per sbandierare anche la mia di contentezza nel rileggerla; ritenevo infatti un’eventualità ormai improbabile che lei approdasse nuovamente a questi desolati lidi, considerato le numerose, seppur involontarie, gaffes commesse nei suoi confronti.
Già ebbi modo di sottolineare da questo stesso sito le sue doti di nobile signorilità che meriterebbero di fungere da esempio per alcuni di coloro che mi seguono lungo queste rischiose rotte di navigazione a vista, intraprese senza il conforto di sistemi radiocomandati, fari o carte nautiche, con una ciurma indisciplinata, incontinente, sempre sull’orlo dell’ammutinamento o di qualche arrembaggio sconsiderato.
Potrà ben immaginare come il mio ruolo di ammiraglia imponga una disciplina ferrea, altrimenti, detto senza parafrasare, qui si va a farsi fottere.
Le do atto che la scarsa carnalità è la mancanza che mi è stata segnalata con maggiore frequenza.
Che dirle, non si preoccupi di offendermi dandomi della suora, con i tempi che corrono risuona quasi un complimento e come tale volentieri lo accetto.
D’altra parte non vedo perché dovrei provare a pormi diversamente da come sento istintivo, e naturale alla mia indole, visto che il mio modo di manifestarmi alla fine genera il tipo di risposta che maggiormente apprezzo: disinteresse totale.
Per quanto riguarda il suo entusiasmo verso l’arte poetica del signor Rosario, è crudele che si trattenga dal manifestarlo, caro Alf…Amedeo,dopo tutto siamo in un blog libero, tollerante e immune da pregiudizi.
Resti dei nostri, fra non molto pubblicherò una poesia che metterà in moto l'arpa del suo cuore.
Non fraintenda, non sarà dedicata a lei, ma si commuoverà lo stesso leggendola.
Cordialmente, mca
Indulgente Maria,, non sa quanto apprezzi il fatto che non abbia infierito su di me a seguito del mio impulsivo outing. Ho poi cercato invano il modo di cancellare o modificare il mio scritto, ma non ne sono stato capace. Ormai è fatta. Lei rende giustizia al suo nome – come certamente sa, Maria deriva da Myriam e significa Principessa – e lei è nobile di cuore. Anch’io, come lei, attendo un ritorno: lei aspetta lui, io attendo un nuovo amore, dopo che il mio tenero compagno mi ha improvvisamente lasciato solo in questa valle di lacrime. L’ode di Rosario mi ha ricordato la passionalità del mio Carlo e non ho saputo controllarmi.
RispondiEliminaOra attendo, Principessa, la sua nuova poesia, che immagino emozionante e delicata come penso sia lei stessa..
Un caro saluto
Amedeo Trutti-Amedei di Liscabona