Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

23.7.11

LUCIAN FREUD


La pittura inglese perde uno dei suoi fiori all'occhiello: Lucian Freud figura emblematica della pittura contemporanea, che mercoledì scorso è morto pacificamente  nella sua casa londinese all'età di 88 anni.

Lasciatevi pure ingannare dal cognome:  l'artista Lucian Freud, nato l' 8 dicembre 1922 a Berlino dall'architetto Ernst Ludwig Freud,  era proprio il nipote di quel Sigmund Freud,  padre della psicoanalisi.
Ancora bambino si era trasferito nel Regno Unito con la famiglia, di origini ebraiche, per trovare riparo dalle persecuzioni del nazismo. 
Naturalizzato inglese prima di compiere i diciotto anni, prestò anche servizio nella Marina Mercantile Britannica ma la sua vita la consacrò interamente alla pittura, trasferendo nel mondo dell'arte un cognome tanto famoso quanto ingombrante.
Anche se molto ricco, Lucian Freud visse sempre semplicemente, in una casa con giardino situata nel quartiere di Notting Hill, dove aveva installato il suo laboratorio al piano superiore. L'artista, avendo avuto due mogli, numerose compagne e una diecina tra figli e nipoti, non apprezzando però i vincoli della vita familiare, aveva vissuto gli ultimi anni come un single.


Il pittore era noto per i suoi nudi e i suoi autoritratti, ispirati ad una sensibilità neo-espressionista che metteva in evidenza i segni che l'esistenza lascia sui corpi umani, soffermandosi anche sui particolari più impietosi e brutali, così come il nonno aveva fatto con quelli della psiche.  I punti di riferimento, all'inizio della carriera, erano stati i grandi del passato: Cezanne e Corot, passando per Watteau e i ritrattisti olandesi come Frans Hals, oltre che, naturalmente, gli espressionisti tedeschi.

Nelle sue relazioni sociali, L.F. è stato ispiratore umile, caldo e spirituale. Ha vissuto per la sua pittura e dipinto fino alla sua morte, in piedi, lontano dal frastuono delle arti.

Nicholas Serota, direttore della Tate Gallery di Londra, gli ha reso questo omaggio: "La vitalità dei suoi nudi, l'intensità delle sue nature morte e la presenza dei suoi ritratti di familiari e amici hanno assicurato un unico Lucian Freud nel pantheon degli artisti della fine del ventesimo secolo ". 
Nel 2010, anche il Centre Pompidou a Parigi aveva ospitato una sua mostra .

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ritratto del 1995, è stato battuto da Christie a New York
per la cifra di 33 milioni di dollari

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Debitore dei movimenti dell'espressionismo internazionale, e di Egon Schiele in particolare, Lucian Freud  resta legato a una dimensione figurativa peculiare, in un figurativo che   sulla stessa linea di Bacon, subisce una sorta di sottile deformazione che permette quasi di intravedere la viva carne sotto la pelle, di cogliere dietro la facciata rispettabile una psiche che porta in sé angoscia, smarrimento, disagio.





I nudi, sensuali e tragici al tempo stesso, mettono in luce appieno questo trionfo di una fisicità spesso eccessiva e debordante. D'altra parte, era stato lui stesso a dichiarare che, ad un quadro, chiedeva di «stupire, disturbare, sedurre, convincere». Non certo di essere ameno o di allietare l'osservatore….



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