Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

9.8.09

NUOVA BABILONIA?

Gentile Umberto Bossi,
Ho sentito al TG che è sua intenzione proporre l’insegnamento dei dialetti nelle scuole dell’obbligo.
Scusi la domanda che mi sorge ovvia: nulla togliendo alla bontà del concetto da lei espresso che i dialetti siano un patrimonio culturale che non deve andare perduto, non è che il suo progetto sia un tantino ambizioso considerato lo stato di défaillance in cui versa l'istruzione?
Mi sa che lei riponga troppe fiduciose aspettative sulle velleità intellettuali degli Italiani che già pare scalchignino in altre materie imprescindibili.. (scusi il dialettismo).
Non sarebbe augurabile innanzi tutto una perfetta padronanza della lingua madre di cui ancora la maggioranza difetta?
Non sarebbe il caso di rendere facoltativo lo studio del dialetto riservandolo a chi abbia preventivamente superato l’esame di grammatica, sintassi e analisi logica della lingua italica e mostrasse interessi concreti per la filologia?
Perché sprecar soldi per nuove orecchie d’asino?
L’ultima che ho sentito è di oggi 9 agosto 2009 da un “giornalista” del TG5: “le partenze hanno spopolato le città, rendendole UN PO’ PIU’ DIVERSE.” (SIC)
Consiglierei per il bene della Patria che la lettura di notiziari e servizi correlati venga affidata esclusivamente a coloro che abbiano prima superato il predetto esame, nonché frequentato, con buon esito, adeguate scuole di dizione della nostra lingua madre.
Ci sono stranieri che parlano l’italiano più correttamente di certi nostri giornalisti e inviati, i quali in molti casi non hanno che da limitarsi a leggere, senza peraltro riuscire a farlo in modo ineccepibile!
Perché non offrire borse di studio a chi desideri applicarsi con amore e serietà al recupero dei dialetti senza abbassare la discussione a livello di partigianismo?
Scusi l’arroganza, ma in Italia c’è già una bella baraonda di inflessioni, accenti e sgrammaticature.
Cosa succederà aggiungendo allo studio dell'Italiano ed eventuali lingue estere anche l’insegnamento dei dialetti?
La confusione dei linguaggi non fu ideata proprio da Dio come castigo agli uomini per farli ripiombare nell’arretratezza?
Il Maestro Perboni di deamicisiana memoria, con tutte le care vecchie maestre che ai loro tempi si erano dissanguate e sgolate per italianizzare il linguaggio dei nostri bisavoli, non si staranno adesso rigirando nella tomba? ..
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Grazie dell'attenzione.
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P.S. A proposito, che fine ha fatto l’Esperanto?
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----------------------------------------------------Pieter Bruegel- 1563
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