la prima grande mostra di edward hopper in italia
milano Palazzo Reale fino al 31 gennaio 2010
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Edward Hopper
22 luglio 1882 Nyack (New York) - 15 maggio 1967 New York
qui ritratto nel suo studio a Washington Square
qui ritratto nel suo studio a Washington Square
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Studiò grafica e illustrazione alla New York School of Art dove ebbe come compagni George Bellows e Rockwell Kent. Dal 1906 al 1909 fu in Europa e spesso a Parigi dove incontrò gli Impressionisti, rimanendo colpito in particolar modo dalla pittura di Degas.
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Non è semplice analizzare l'opera e la splendida uniformità di stile di Edward Hopper, che mai si lasciò contagiare dalle trasformazioni politiche, sociali e artistiche dell'epoca in cui ha operato.
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Non è semplice analizzare l'opera e la splendida uniformità di stile di Edward Hopper, che mai si lasciò contagiare dalle trasformazioni politiche, sociali e artistiche dell'epoca in cui ha operato.
Inutile volerlo collegare a stili di pittura che l'hanno preceduto. Hopper fa un genere a sè, originale e irripetibile, influenzato solo da se stesso.
Artista più che pittore, restò indifferente alle avanguardie europee, mantenendo un carattere genuinamente americano.
Una provocatoria interpretazione fornita in chiave psicoanalitica dai maliziosi, sottolinea la reiterata presenza in quasi tutti i quadri degli archetipi della simbologia fallica maschile rappresentata da fari, locomotive, colonnine di benzina e pali telegrafici, contrapposta a quella femminile costituita da case, archi, porte e finestre, con una presenza così immancabile da farla apparire come un'ossessione.
Intrigante la prospettiva spesso voyeristica dell'osservatore, che assiste non visto a scene di vita intima da dietro una tenda, da un treno o da un'auto in corsa, dal buio notturno della strada, o attraverso finestre e porte dimenticate aperte o solamente per la semplice distrazione momentanea di chi viene osservato senza rendersene conto.
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Attratto dalle prospettive e dagli assetti urbanistici, nel periodo parigino si cimentò con i suoi primi lavori di pittura su tela.
/Le bistro -1909In questo quadro già appaiono evidenti i temi che prediligerà nella sua pittura: paesaggio con quieti elementi di architettura e silenzi surreali, illuminati di luce intensa ,che suggeriscono una poesia segreta.
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Di ritorno negli USA, già riconosciuto e apprezzato per i suoi lavori di grafico e disegnatore pubblicitario, Hopper partecipò a svariate Exibitions a New York, Chicago e Philadephia, nelle quali presentò anche svariate acqueforti, i cui soggetti variavano dal nudo femminile ai temi a lui sempre cari della ferrovia e della solitudine.
Di ritorno negli USA, già riconosciuto e apprezzato per i suoi lavori di grafico e disegnatore pubblicitario, Hopper partecipò a svariate Exibitions a New York, Chicago e Philadephia, nelle quali presentò anche svariate acqueforti, i cui soggetti variavano dal nudo femminile ai temi a lui sempre cari della ferrovia e della solitudine.
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Lighthouse Hill - 1927
Ai paesaggi urbani vengono intercalate fascinose rappresentazioni in cui solitudine, sole e silenzio sono gli ingredienti prediletti che sempre amò e scelse come cornice di tutti suoi dipinti oltre alla modestia e alla riservatezza che mantenne nella sua vita privata. Quasi una personale risposta ai clamori del periodo, di cui gli echi giungevano puntualmente dalla lontana Europa.
Costruzioni solitarie dominanti il vasto spazio circostante, pressochè deserto, quale unica testimonianza della presenza umana.
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Mobilgas - Stazione di Benzina 1940
Un'atmosfera crepuscolare che potrebbe anche suggerire le prime ore dell'alba.
Non è così ovvio capire cosa stia facendo l'uomo dietro alla colonnina.
E' il benzinaio oppure un avventore? E che cosa può vedere, da quella posizione, all'interno della stazione illuminata?
Hopper non ce lo svela.
Di nuovo la solitudine e il silenzio sono gli interpreti di un clima di sospensione molto suggestivo, che incontrerà il favore di critici e registi dell'epoca ammirati dal suo eccezionale talento scenografico.
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Morning Sun - 1952
Una figura muliebre ben pettinata e seduta composta sul letto rifatto sembra intenta a rigenerarsi alla fonte calda e luminosa provienete dalla finestra spalancata; ha gli occhi aperti, ma più che contemplare, sembra rimuginare pensieri ignara dei nostri sguardi.
Le donne che Hopper raffigura nei suoi quadri pare invecchino con lui. Forse perchè fu la stessa moglie Josephine, sposata nel 1924, che gli restò a fianco tutta la vita, a fargli da modella per la maggior parte dei suoi quadri.
Il pittore, più che sull'aspetto estetico delle sue figure femminili, si concentrava sulla comunicazione della loro interiorità.
Ciò nonostante molti suoi quadri stillano sensualità ed erotismo, anche se l'effetto risultante appare del tutto involontario.
La vera arte fa sembrare naturale un risultato che in effetti potrebbe essere stato molto difficile da raggiungere.
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In tutti i quadri di Hopper la luce gioca come elemento dinamico nella scena statica.
Qui osserviamo le strisce di sole, filtrate dalle persiane chiuse, che stanno per lambire la figura della giovane. Ella è reclinata in un atteggiamento che suggerisce più scoramento che meditazione per effetto di quelle lenzuola scivolate giù dal letto sfatto insieme a lei .
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