Imbocco la strada del mare e sei nell’aria...
Sei nella fascia blu dell’orizzonte
che appare improvvisa e alta, come fosse un cielo
Nell’essenza del gelsomino
avvinghiato ai cancelli,
che scatena groppi di nostalgia
Nel vento che mi fa irritare:
con dita dispettose
mi scompiglia i capelli e mi solleva la gonna
Sei nello schianto di quella pigna
che solo per poco mi ha mancato
e va rotolando in mille scaglie, quasi scappando
Sei nel fumo dell'ulivo arso,
narrando d’altri ulivi, lontani
Nell’isola coi suoi lumini,
che osservo di sera al buio,
e a stelle spente, fusa nel nero, continua a dirmi che esisti
Io sono in questa pagina,
traboccante di colori e note, e tu vorresti silenziosa e bianca.
mca
(TUTTI I DIRITTI RISERVATI)
Chissà perchè le donne amano spesso uomini che non le meritano? Accade certo anche agli uomini, ma credo meno sovente. Forse che gli uomini siano più accorti? O più fortunati? O meno sensibili? Bella poesia, come sempre. Ciao, Fabricio
RispondiEliminaVedo quaderni pieni di parole, pagine fitte, dense di appunti. Fiori pronti a sbocciare.
RispondiEliminaVedo fogli bianchi, immacolati che aspettano il bacio della tua penna.
mca @ Fabricio
RispondiEliminaNon capisco come faccia a perdurare l’antico stereotipo della donna sprovveduta e malaccorta, predisposta a divenire preda di gran-bastardi e a cadere vittima di innamoramenti insani per uomini che non le sanno apprezzare. Non pensavo che la mia poesia predisponesse a questo genere di riflessioni.
vorrei far osservare invece che non tutte le poesie, per quanto struggenti appaiano, debbono necessariamente trarre ispirazione da amori infelici.
Quanto al fatto che gli uomini siano più accorti, mi sento di risponderti tranquillamente di no, meno sensibili probabilmente, più fortunati assolutamente sì, essendo noi il premio delle loro conquiste.
che bello però se l'umanità smettesse di generalizzare suddividendosi partigianamente in " uomini" e " donne" quasi si trattasse di due schieramenti opposti che si fronteggiano, sempre pronti a dichiararsi guerra al primo svarione ideologico.
considerato che la poesia è soggetta all'interpretazione personale di ciascuno, mi chiedo se tu non abbia per caso un conto
aperto con qualche gran-bastardo.
come sempre ti sono grata dell'apprezzamento.
ciao
Passando per un bosco si può lasciare, sulla corteccia di un albero, un’incisione che durerà cent’anni. Chi ti lascia un segno così forte merita di certo una poesia, anche se la lama che ti ha inciso può averti fatto male.
RispondiEliminaLa mia era una considerazione generale e tu l'hai personalizzata, non so perchè. La mia osservazione nasceva dai tuoi ultimi tre versi, in cui lui non vede i colori di lei ed anzi la vuole bianca e silenziosa. Per quanto mi riguarda, ti posso tranquillizzare, non ho nessuno conto aperto con nessun gran bastardo, e ti assicuro che vedo e apprezzo tutti i colori della donna che amo. Fabricio
RispondiEliminamca @ fabricio
RispondiEliminaIl bianco è un colore ad alta luminosità, seppure senza tinta, e tutti i colori dello spettro elettromagnetico li raccoglie in sé.
Una pagina bianca ha una luce meravigliosa e può lasciare sottintesi armonie, colori, sfumature che tutte le parole del mondo non riescono a tradurre.
Preferire che si conservi bianca potrebbe essere interpretato come prediligere un’avventura fuori da qualsiasi regola o programma, uno spazio libero da suggerimenti, una storia che non arriva mai a una fine, un interesse che non accetta di essere corrotto dall’immagine, una tensione che non si desidera dissolvere con l’appagamento del desiderio o con la dimenticanza.
Potrebbe sembrare quasi un ideale tantrico, visto che il valore che sottintende non si identifica nella meta, ma nel viaggio da farsi.
PS
Quella del “gran-bastardo” era evidentemente una battuta: scusami se non ho saputo trasmettere il tono scherzoso che davo per scontato.
ciao