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AVVENTURE DELLA RAGAZZA CATTIVA ****
(Travesuras de la niňa mala)
*AUTORE Vargas Llosa, Mario
EDITORE Einaudi
Questo scrittore peruviano, prolifico e versatile, è balzato all’attenzione del pubblico durante il boom letterario degli anni ’60 e ’70, ottenendo grande successo in tutto il mondo tranne che nello stesso Perù, dove inizialmente non fu capito e alcuni fra i suoi primi romanzi vennero addirittura bruciati in piazza.
Pur amando la sua patria e soffrendo per l’arretratezza impostale da una povertà atavica e dalle umiliazioni subite da anni di feroce dittatura, è riuscito ad emanciparsi dalle influenze della letteratura latino-americana e, in questo romanzo, fa sue le atmosfere europee siglate dall’esistenzialismo francese, la Nouvelle Vague, la rivoluzione psichedelica dei figli dei fiori sbocciata a Londra agli albori degli anni ’70 e la controcultura della movida madrilena degli anni ’80.
La ragazza cattiva, o niňa mala come sarà nominata per tutto il racconto, fa la sua prima comparsa a Lima nell’estate del ’50, infiltrandosi nella compagnia di adolescenti dei quartieri alti, seducendo e scandalizzando con i suoi comportamenti esotici e molto spigliati. Lily, questo è il suo nome, interpreta i passi del mambo, appena entrato in voga, con movenze da consumata ballerina di night club più che di tredicenne di buona famiglia quale si sta spacciando; i suoi atteggiamenti maliziosi e provocanti, le palesi bugie e il misterioso riserbo di cui contemporaneamente si ammanta, creano scandalo nelle famiglie benpensanti, stuzzicano la competitività femminile, ma i maschi, che hanno appena lasciato i pantaloni corti per quelli lunghi e da poco smesso di fumare di nascosto, sono invece polarizzati da questa presenza ammaliante e fanno a gara per corteggiarla. Fra loro è Ricardo Samocurcio a subire maggiormente il fascino trasgressivo della niňa mala, restando impigliato nella sua tela come un povero moscerino.
Nonostante tenti di dichiararsi più volte, viene da lei sempre respinto, come tutti gli altri che osano farsi avanti. Non è ancora finita l’estate che la niňa mala, improvvisamente com’era apparsa, sparisce, senza lasciare traccia di sé.
Ricardo parte allora per Parigi, città cui fin da bambino ha sognato di poter approdare, santuario della cultura, capitale di tutte le capitali, e qui, tirando un po’ la cinghia, riesce a terminare gli studi, laureandosi. Pieno di speranze, si sta avviando alla carriera d’interprete e sembra che le cose per lui si mettano per il meglio, quando la malasorte gli fa rincontrare la niňa mala, di cui si stava quasi dimenticando.
Egon Schiele |
Non si chiama più Lily, ammesso che questo fosse mai stato il suo nome, ma Arlette, veste i panni di una guerrigliera pronta a partire per i campi d’addestramento rivoluzionari cubani ed esibisce un curriculum platealmente falso. I due hanno un breve rivival sentimentale durante il quale Ricardo sente riaccendersi l’antica passione, ma dovendo lei partire per forza, si rassegna a perderla di nuovo.
La rincontrerà qualche anno dopo, sposata ad un diplomatico francese, elegante, ricca e altezzosa.
A questo punto la relazione fra i due, rimandata da tempo, prende finalmente l’avvio ed essi iniziano a frequentarsi clandestinamente nell' appartamentino da scapolo acquistato da Ricardo con i suoi primi guadagni come traduttore ufficiale dell’Unesco. Ma l’innamoramento resta un sentimento a senso unico. La niňa mala, ora M.me Arnoux, non fa mistero di disdegnare qualsiasi cosa non sia finalizzata al prestigio e alla ricchezza, rinfacciandogli le sue modeste ambizioni, umiliandolo con continui cambiamenti d’umore e obbligandolo a sottomettersi alle proprie esigenze erotiche trattandolo al pari di un sex toy.
Inizia per Ricardo l’estenuante cammino lungo i sentieri accidentati della passione non corrisposta, rincorrendo la donna ovunque, logorato dalle continue sparizioni ingiustificate e successive riapparizioni non appena lei si trova nei guai, o perchè in fuga da un ennesimo matrimonio, o malata e senza soldi, magari proprio nel momento in cui lui si sentiva ormai rassegnato d’averla persa. Ogni volta sembra deciso a non voler ricominciare, pur sapendo che non sarà più in grado di rifarsi un’esistenza in cui lei non sia in qualche modo presente, non foss'altro con la sua latitanza. Tuttavia di fronte alle sue lusinghe, promesse e seduzioni, ogni volta ci ricasca, sottomettendosi, incapace di ripudiarla, offrendole ancora amore e protezione, riproponendole il matrimonio e una vita tranquilla. Ma Ricardo sa che non è la vita tranquilla che lei desidera e tutto sommato neppure egli stesso: gli strazi provocati dalle loro separazioni e la gioia assoluta che lo invade, ogni volta che la ritrova, sono diventati col tempo gioia e strazio irrinunciabili, dai quali non può più abdicare, essendo diventati per lui fonte d’ineguagliabile piacere.
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Quando alla fine lei sparirà definitivamente, Ricardo scoprirà l’esperienza consolatoria della scrittura e farà della niňa mala l’antieroina di questo romanzo-diario, in cui onestamente annoterà le sue patetiche illusioni, l’incrollabile amore e la totale abnegazione che lo hanno condotto fino alla bancarotta e al tentato suicidio, l' insana passione per una ragazza cattiva che gli avrà dato se non altro dei buoni argomenti su cui scrivere un libro.
Da qualcuno a torto criticato, il romanzo per la sua limpidezza e fluidità si offre a tutti, e pur nel ripetersi delle situazioni, non risulta mai noioso, dando anche un piacevole contributo all’analisi del clima culturale di quegli anni mitici, che meritano di essere visitati e approfonditi attraverso lo sguardo intenso di questo degno scrittore, che, anche in questa prova, merita a mio avviso la più rispettosa considerazione.
(mca 2006)
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