Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

15.2.09

MARE DELLE VERITA’
















Autore De Carlo Andrea
Editore Bompiani
Anno 2006


Andrea De Carlo ci dimostra ancora una volta il suo impareggiabile talento lessicale.

La voce narrante è di Lorenzo Telmari, richiamato a Roma dalla notizia della morte improvvisa del padre, virologo di fama mondiale, che lo raggiunge nel suo rifugio isolato sull’Appennino umbro dove si è ritirato per dedicarsi alla stesura di un romanzo.
Rientrato a Roma per i funerali, Lorenzo subisce subito l’impatto opprimente col suo vecchio entourage e riaffronta senza entusiasmo i ricordi che si era lasciati indietro molto tempo prima, allontanandosi dalla famiglia paterna per dedicarsi all’attività di skipper in giro per il mondo.
Lorenzo sente subito riemergere l’antico disagio per l’ambiente da cui si sente estraneo e l’antica avversione per le situazioni e la mentalità borghesi che ha sempre mal sopportato ed era stata la causa primaria della sua presa di distanza dalla vita romana e dalla famiglia stessa.
Per l’occasione è ospitato nella ricca casa del fratello minore Fabio, divenuto nel frattempo un personaggio di spicco nella politica italiana e di sua moglie Nicoletta, in apparenza lucida e controllata donna di successo, che non tarderà però a rivelargli il suo aspetto nevrotico, giungendo persino a tentare di sedurlo per vendicarsi dei tradimenti subiti dal marito. Dietro l’apparente, affettuosa sollecitudine da cui viene circondato, si cela una continua, sottintesa critica che fa sentire Lorenzo inadeguato alle loro esigenze di facciata e sempre più oppresso dalle richieste di omologarsi agli standard famigliari, un imbarazzo che l’autore definisce “sgomento da radici tagliate”.
Lorenzo progetta di ripartire quanto prima, ma, a funerali avvenuti, un tentativo di furto nell’ex casa del padre, apre un nuovo capitolo e introduce un susseguirsi di eventi inaspettati e gravissimi che portano alla luce un intrigo di cui il loro stesso padre potrebbe essere rimasto vittima. Una congiura che poco alla volta coinvolge tutti i personaggi della storia e porta all’incontro del protagonista con una giovane attivista politica, Mette, una bella danese dai capelli rossi da cui Lorenzo si sente subito irresistibilmente attratto.
Gli eventi precipitano fino a giungere ad una serie di efferati omicidi, compiuti nel tentativo di recuperare un dossier custodito in copia da più persone a cui il loro padre le aveva affidate per tutelarne il contenuto ritenuto fortemente compromettente per gli alti vertici del Vaticano. Minacce e sospetti iniziano ad incombere su tutti, ed essi stessi finiscono per rimanere impigliati nelle trame del complotto che vorrebbero smascherare.
Inizia così la parte più accattivante del romanzo: la descrizione delle peripezie affrontate da Lorenzo e Mette per far perdere le loro tracce, la fuga precipitosa da Roma, la loro latitanza in una casa di vacanze all’Argentario, poi in Corsica, dove giungono con la barca a vela del fratello, dopo una burrascosa traversata notturna. Stremati e pieni di angosciosi interrogativi ma solidali fino alla fine, Lorenzo e Mette trovano riparo nell’antico paesino di Bastia dove, nel terrore di essere scoperti, vedono sbocciare sentimenti a lungo trattenuti, raccontati dall’autore in pagine molto intense e finale a sorpresa.
Un Andrea De Carlo che tenta il rinnovamento prendendo a pretesto una trama socio-politica, ma annacquandola e sorvolando ampiamente sui dettagli, nell’intento preciso di accontentare i lettori che prediligono la narrazione intimistica, a lui più congeniale, condita con i suoi ingredienti migliori, l’insofferenza per l’ipocrisia perbenista e borghese, la strepitosa abilità di analisi introspettiva, la capacità di contagiarci con la sua rabbia sociale e di caricarci delle sue tensioni emotive.
Un libro indiscutibilmente ben scritto, raccontato “alla De Carlo”, con un linguaggio attuale ed efficace, che si legge come si guarderebbe un film, senza interruzione.

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