Grigna e luci della Valpadana - fotografo Marco Milani |
Banalità, bruttezza, mancanza di qualsiasi valore estetico, nessun progetto geografico, carenza di elementi di equilibrio: negli ultimi 20 anni la nostra pianura Padana è diventata espressione della rapacità nell’uso rapido di una risorsa ormai esclusivamente concepita per fabbricare denari, dando così origine a dei non luoghi che probabilmente non riusciranno nemmeno a sopravvivere a se stessi avendo comunque sacrificato per sempre la produttività dei nostri suoli migliori.
dalle voci di
Luca Mercalli - Climatologo
Edoardo Salzano - Urbanista
segui il capitolo 2 sul link http://www.ilsuolominacciato.it/
MANTOVA |
Città della lombardia situata nella bassa pianura padana, sulla riva a destra del fiume Mincio.
Centro di una zona a economia quasi esclusivamente agricola, oltre ad essere il principale centro commerciale della provincia, Mantova è sede di alcune industrie laterizie, alimentari e chimico-agricole, e di altre minori a carattere artigiano (ceramiche , pianoforti ).
La provincia di Mantova si estende nella parte Sud-Orientale della bassa pianura lombarda ed è divisa dal po in due parti; la parte cispadana è attraversata dal Mincio, mentre la Secchia bagna la sezione transpadana.
A nord il territorio della provincia comprende le ondulazioni dell'anfiteatro morenicoche chiude a mezzogiorno il lagiìo di Garda .
Attività agricole: nella zona collinare più settentrionale, vite e gelso; nella pianura, cereali, prati, gelsi e barbabietole.Di rilevante importanza l'allevamento.
Una svolta nella storia politico-amministrativa del territorio si ebbe nell'alto Medioevo con l'invasione longobarda dell'Italia settentrionale: dopo la conquista di Cremona, nel 603 d.C., il territorio fu suddiviso tra i ducati longobardi di Bergamo, Brescia, Piacenza, il Gastaldato di Sospiro (Cremona) ed il governo vescovile nella città stessa.
Le industrie consistono principalmente nella lavorazione dei prodotti agricoli (mulini, zuccherifici, salumifici, industria casearia); mentre il sottosuolo offre ghiaie, torba, calce: materiali che alimentano l'industria dei laterzi.
La fondazione della colonia di Cremona, nel 218 a.C., primo insediamento romano a nord del fiume Po, si inserì come un cuneo tra le aree di influenza delle due popolazioni celtiche, permettendo ai nuovi arrivati - formalmente alleàti con i Cenomani - di conquistare progressivamente il territorio.
L'ager cremonensis era compreso tra i fiumi Po, Adda ed Oglio, fino all'attuale abitato di Trigolo. La parte orientale della Provincia appartenne invece probabilmente al territorio di Bergamo.
L'ager cremonensis era compreso tra i fiumi Po, Adda ed Oglio, fino all'attuale abitato di Trigolo. La parte orientale della Provincia appartenne invece probabilmente al territorio di Bergamo.
CREMONA |
Tra il X e l'XI secolo la città di Cremona accrebbe il proprio potere: Matilde di Canossa donò al libero Comune l'Insula Fulcheria (ossia il Cremasco), mentre i vescovi della città ottennero importanti concessioni economiche dall'Imperatore.
La grandiosità di questa piazza fu voluta da Ludovico il Moro nel 1494, che desiderava un nobile ingresso per il suo Castello, eletto a residenza estiva degli Sforza.
Per ristrutturare il Castello, uno dei più grandi d'Europa, Ludovico chiamò artisti d'eccezione, come Leonardo da Vinci e il Bramante, a cui si deve la costruzione dell'imponente Torre.
Nel corso dell'XI secolo il territorio reggiano rappresentò il fulcro della contea di Matilde di Canossa. Comune schierato con Milano contro Federico Barbarossa, fu poi agitato dalle lotte tra fazioni interne, e cadde sotto diversi dominatori, tra cui Estensi, Gonzaga e Visconti. Dopo un breve periodo romano, condivise il destino estense prima di Ferrara e poi di Modena, dando tra l'altro i natali a Ludovico Ariosto.
Reggio Emilia è nota anche per aver dato i natali al tricolore, la bandiera nazionale, apparsa qui per la prima volta
durante l'occupazione Napoleonica.
Nel XIV secolo il Comune di Cremona raggiunse la sua massima estensione, oltrepassando i confini dell'antico ager romano e addirittura dell'odierna Provincia.
VIGEVANO- LA PIAZZA |
VIGEVANO - CASTELLO |
La grandiosità di questa piazza fu voluta da Ludovico il Moro nel 1494, che desiderava un nobile ingresso per il suo Castello, eletto a residenza estiva degli Sforza.
Per ristrutturare il Castello, uno dei più grandi d'Europa, Ludovico chiamò artisti d'eccezione, come Leonardo da Vinci e il Bramante, a cui si deve la costruzione dell'imponente Torre.
Interessante anche la Chiesa di San Bernardo, eretta fuori le mura, e rimaneggiata fra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Anticamente a lato della chiesa era collocato il patibolo. Curioso è invece il Museo della Calzatura, dove si ripercorre l'antica vocazione di Vigevano.
La Sforzesca, a pochi chilometri da Vigevano è un meraviglioso esempio di architettura rurale, posta su un terrazzo naturale affacciato sul Fiume Ticino.
Situata lungo la Via Emilia e capoluogo dell'omonima provincia, Reggio Emilia (Regium Lepidi) divenne nel II sec. a.C. importante centro urbano romano con un'intensa vita commerciale.
Reggio Emilia è nota anche per aver dato i natali al tricolore, la bandiera nazionale, apparsa qui per la prima volta
durante l'occupazione Napoleonica.
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