Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

17.9.11

made in Switzerland


Gli artisti svizzeri stanno andando forte, ultimamente,  anche se si sente parlare poco di loro.
Pipilotti Rist in particolare vive il suo momento d'oro: Biennale di Venezia, Hayward Gallery di Londra, Kunsthalle di Brema e poi Rotterdam, Zurigo e ancora Londra e New York; le sue opere sono quotate dai 3.500 a 350.000 euro.

Un’altra artista svizzera emergente:
Pipilotti Rist, è nata a San Gallo nel 1962,
 vive e lavora a Zurigo.
Il suo nome vuole rendere omaggio a Pippi Calzelunghe
l’eroina del libro di Astrid Lindgren

(un assaggio della video istallazione alla biennale 2011)
*
 Quest’anno alla Biennale  si proiettano le sue immagini in movimento su tre riproduzioni di vedute veneziane. Fantasmagoria di luci e di colori in lotta per costruire un mondo più umano.

Con la telecamera, il computer e qualche effetto speciale, racconta storie che ipnotizzano, mette in scena trionfi di fiori e piante, acqua scrosciante, donne nude con particolari anatomici che in altri contesti sarebbero imbarazzanti, ma nelle sue opere diventano sorprendentemente poetici.
Influenzata dalla sua miopia, che la costringe a guardare tutto da molto vicino, filma i corpi, fra i quali il suo, da una distanza millimetrica trasformando in paesaggio geografico carne, peli, capelli e lentiggini.

Homo sapiens sapiens, 2005
Selfless in the bath of lava, 1994
Cercando di rompere gli schemi tradizionali per portare l’arte nella vita di tutti i giorni, colora il mondo con tinte cariche, colori elettrici.
Vuole dimostrare che si possono inventare nuove regole, giocando con il formato e la definizione delle immagini.

Nel 1986, col primo video realizzato a Basilea mentre era ancora studentessa,  I'm not a girl who misses much, già fissava la linea espressiva che
 avrebbe seguito negli anni a venire.



Vestita di nero col seno esposto, danza con una frenesia innaturale, ripetendo ossessivamente, le parole che danno il titolo all'opera, il primo verso di una canzone dei Beatles Happiness is a warm gun.


In un altro video Ever is over all che le fruttò un premio alla Biennale del 1997, le immagini si sovrappongono. Da un lato un campo di fiori esotici giganteschi, dall'altro una donna che passeggia per le strade di Zurigo, fracassando elegantemente i finestrini delle macchine parcheggiate con un attrezzo a forma di fiore sotto lo sguardo quasi compiacente di una vigilessa.

Sarebbe interessante capire quanto sia di sprone agli artisti elvetici la ribellione sociale  nei confronti dell'organizzata, pacifica e superperbenista madre Svizzera.

Gravity my friend
installazione al Fact di Liverpool 2007

















                                    
I could'nt agree with you more, 1999

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Le sue videoinstallazioni, che invadono spesso intere sale dei musei, avvolgendo lo spettatore, sono divertenti e sensuali, psichedeliche e irriverenti.
Gioca con il formato e la definizione delle immagini, con accelerazioni e rallentamenti improvvisi, esplorando temi impegnativi: nascita, morte, famiglia, amore, corpo e natura.



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