Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

1.5.10

Speriamo che la morte ci colga vivi

Disastri quotidiani!
Come scrive Dostoewskij nelle sue Memorie dal sottosuolo, l’uomo ama inventare, creare, costruire, questo è indubbio, ma com’è che ama anche appassionatamente la distruzione e il caos?
Non sarà perché istintivamente teme di raggiungere lo scopo e completare l’edificio? Magari quell’edificio gli piace da lontano, ma non da vicino, gli piace crearlo ma non viverci…l’uomo è creatura frivola e disordinata e forse, come il giocatore di scacchi, ama soltanto il processo del raggiungimento del fine, e non il fine in sé.

E, chissà (non si può garantire), forse tutto il fine a cui tende l’umanità sulla terra consiste solo in questa continuità del processo di raggiungimento: in altre parole, nella funzione e non nel suo risultato; tutto il piacere risiederebbe dunque nella sola sfida della conquista e non nella soddisfazione dell’aver ottenuto. Così, a forza di scherzare col fuoco, siamo prigionieri del nostro stesso progresso e il pianeta è una bomba con la miccia già accesa.
Gradualmente, quelle che in principio potevano considerarsi conquiste, alla lunga si stanno ritorcendo contro di noi come erinni furiose e vendicative.
Siamo alla costante ricerca di fonti sempre più economiche di approvvigionamen-to per  poter dilatare i nostri consumi già spaventosi, preferendo ampliare la voragine degli sprechi piuttosto che ridurre la domanda di ciò che è superfluo, se non inutile.  E basta!



 NO NUCLEARE
      NO OGM            





 



NO GLOBAL

Mark Kostaby


Forza ragazzi, datevi da fare!


4 commenti:

  1. L’immenso asteroide avrebbe ben presto colpito la Terra, annientando ogni forma di vita per millenni. Le grandi astronavi, piene di giovani di ogni nazione, designati dalla sorte, partirono con impeccabile precisione: su quel pianeta vivibile, individuato secoli prima, la razza umana avrebbe potuto continuare la propria esistenza. I viaggiatori resero grazie alle continue, successive conquiste dell’umanità di cui ora riconoscevano lo scopo: la sopravvivenza della specie. Saluti, Fabricio

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  2. Una specie non molto speciale, se vogliamo fare proprio i sofistici, ma vabbè! Anche tu allora farai parte della spedizione che nel 2012 salperà verso un nuovo pianeta?
    Un viaggio che sembra un po' lungo anche se eccitante.
    Ma se poi vi rimandassero indietro perchè non c'avete il permesso di soggiorno?
    Haa ha ha, ciao

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  3. Bel post. Rispecchia molti dei miei pensieri! Paola

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  4. Cara Paola,
    questo post ha un anno e mezzo e non si erano ancora verificate le ultime catastrofi climatiche e nucleari.
    che dire? c'è di che sentirsi preoccupati, ma non servirà a niente se non cominceremo a ripudiare il consumismo sfrenato.
    grazie del tuo intervento, molto gradito
    mca

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