Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

4.5.10

UNA PORTA SOCCHIUSA


Il cane nero
credeva in una possibilità
di salvezza.
Attendeva che lasciassi socchiusa la porta
evitando di guardarmi,
con contegno, con molto contegno.
(Se anche noi – pensai –
riuscissimo a supplicare guardando altrove,
fossimo capaci di tappezzare la nostra miseria
con dignitosa carta da parati!…)
Non voleva che assistessi, il cane nero,
non voleva sacrificare il pudore
della sua carcassa bastarda,
sofferente e vecchia,
alla mia benevolenza.
Conosceva forse gli uomini?
L’alto prezzo della loro magnanimità?
Un cane nero e saggio, composto,                                               
a cui negai salvezza
non avendomi offerto lo spettacolo
della sua disfatta.

Fabrizio Soler
(Opera Zero)

.

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