Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

31.10.10

I SEGNI DELL'UOMO



La foresta di cemento e mica scompare dallo specchietto dopo l’ultimo semaforo.
Inforcata la bretella, alla prima curva di tangenziale leggero capogiro, targhe di camion troppo vicine pneumatici enormi vorticano assassinando l’asfalto tentano di risucchiarmi è d'obbligo un'accelerata.
Laggiù l’aeroporto, crocevia di ali statiche andate e ritorni ininterrotti.
Riflessi argentei sulle facce degli ultimi grattacieli poi iniziano capannoni tralicci cavi insegne binari che si divaricano alta velocità alta tensione, che ore sono? Deviazioni uscite entrate.
Il fiume metallico s'ingrossa e procede lento e incalzante come lava. Casello biglietto grazie.
Cintura musica luci tutto a posto.
On the road.


Ciminiera passa veloce fumando in lontananza, nastri d’asfalto si sciolgono dai nodi e cominciano a scorrere.  
Si va.
Il disco del sole appare: occhiali scuri aletta reclinata.
Fa caldo: abbasso, troppa aria rialzo. Controllo il termostato.
Cilindrate modelli andature colori sfrecciano rientrano inchiodano
SUV Rav Saab Smart davanti di lato, profili che appaiono guardano balzano avanti restano indietro.
Scorrono campi di patate di grano pioppeti distese incolte pianura.
Rettilineo cavalcavia cavalcavia rettilineo noia per fortuna niente sassi
Km 35.. km 47.. km 66 ecco il Po.
Ponte sospeso con vertigine, rumore intermittente di gomme che rimbalzano sulle giunture.
Km 81… dove sei cosa stai facendo hai ancora la tua macchina bianca? Non potrei riconoscerla l’ho vista una volta sola dall’alto, col satellite di Google.
Anche altre volte ma ero distratta da te.
Cascine silenti s’allontanano come zattere in mezzo al verde. Passaggi a livello assonnati, un cane che corre abbaiando. Vago odore di stalla.
Da uno sterrato un turbinio di polvere s’innalza color seppia fra piantagioni di mais.
Ancòra ponti argini colline campanili lavori in corso ferrovia vigneti campagne ingiallite dal sole. Van Gogh decreta il giallo la più alta nota della pittura (Flavio Caroli insegna).




Limite di velocità le gomme divorano l’asfalto plumbeo. Le lustre lamiere dei cofani assorbono il chiarore del cielo.
Guard rail deformato con mazzetto di fiori stinti recita un requiem e mette in guardia chi passa.
Fra otto chilometri area di servizio il cavallo ha sete.
Freccia a destra pieno-grazie  carta di credito-eccola  firma-pronti via.
Poi di nuovo rettilinei curve gallerie viadotti svincoli uscita nord uscita sud caos di cartelli arancio verde bianco turchino, manca il rosso.  Per Van Gogh colori delle passioni umane (Flavio Caroli toujours).





Km 350 una coda rallentiamo.
Tutti in prima a passo d’uomo finché lampi azzurrognoli si fanno largo sulla carreggiata con palette e sirena.
Fermi aspettiamo. La tovaglia chiara del cielo si macchia un po' alla volta di vino-tinto mirtilli lampone.
Là in fondo la valle imbrunita copre il mare.
Corsia d’emergenza scende un bambino a fare pipì mostra la lingua ai curiosi che lo spiano.
Sintonizzo Infostrada forse cambio progetto che ora s'è fatta?
Me ne sto ad occhi chiusi elaborando vie di fuga. Uscire alla prima, 90 km in tutto e potrei essere lì, a vagare impaurita tra vicoli sconosciuti sotto un arco di stelle in cerca di una piazza i locali già serrati e tutti quanti a letto. Per strada solo i carri della raccolta, riverbero di rumore che s'arrampica lungo le facciate rimbalza sulle finestre chiuse. Che fare? Costituirmi ai netturbini dichiarandomi vuoto a perdere. 
E tu, già sull'orlo del sonno, coglieresti nell’acciottolio confuso di vetri frantumati lo schianto del mio vetro che contro gli altri s’infrange. 
Un brevissimo flash  e saresti addormentato ... sto morendo di sonno anch'io ...
Ecco i  motori che si  riaccendono uno dopo l'altro a effetto domino.
Spalanco gli occhi.
Il serpentone di lumini rossi  si è risvegliato si stiracchia comincia a muoversi sinuosamente .
Inchiostro scuro cola sulle luci a Ovest spegnendo le ultime braci.
Dormi, dormi tranquillo... tanto non verrò lo sai.
Piccola pressione sul pedale e l'auto scivola avanti.
Lui mi guarda sei silenziosa dice, come mai. Mette la freccia e in un attimo decolliamo.
Direzione Sud. 
Infilo un CD nel lettore e quasi subito una galleria c’inghiotte.


(mca 2010)





Opere di Sandro Conti:
- I segni dell'uomo -1987 acquerello
- Il trenino - 2005 acrilico
- Lungo il fiume - 2005 acrilico
- Luci di tramonto - 1981 acquerello
 
(mca ringrazia)
 
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