Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

8.4.11

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!


Me ne andavo al mattino a spigolare,
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore;
e alzava una bandiera tricolore;
all'isola di Ponza s'è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s'è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra.


                    Sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra,
                    ma s'inchinaron per baciar la terra,
                             ad uno ad uno li guardai nel viso;
                                   tutti aveano una lagrima e un sorriso.
                         Li disser ladri usciti dalle tane,
                                       ma non portaron via nemmeno un pane;
                           e li sentii mandare un solo grido:
                                   «Siam venuti a morir pel nostro lido».

                 Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro
                 un giovin camminava innanzi a loro.
                 Mi feci ardita, e, presol per la mano,
                 gli chiesi: «Dove vai, bel capitano?»
                 Guardommi e mi rispose: «O mia sorella,
                 vado a morir per la mia patria bella».
                 Io mi sentii tremare tutto il core,
                 né potei dirgli: «V'aiuti 'l Signore!»

                                        Quel giorno mi scordai di spigolare,
                                        e dietro a loro mi misi ad andare.
                                        Due volte si scontrar con li gendarmi,
                                        e l'una e l'altra li spogliar dell'armi;
                                        ma quando fur della Certosa ai muri,
                                        s'udirono a suonar trombe e tamburi;
                                        e tra 'l fumo e gli spari e le scintille
                                        piombaro loro addosso più di mille.

    Eran trecento, e non voller fuggire;
parean tremila e vollero morire;
     ma vollero morir col ferro in mano,
      e avanti a lor correa il sangue piano:
     fin che pugnar vid'io, per lor pregai;
          ma un tratto venni men, né più guardai;
    io non vedeva più fra mezzo a loro
          quegli occhi azzurri e quei capelli d'oro.

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!

Luigi Mercantini, 1857
LA SPIGOLATRICE DI SAPRI




Vieira da Silva 1944 - Naufragio 


"Nulla è stabile, tutto cambia continuamente"
(non commuoviamoci solo guardando "Titanic")


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