Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

8.12.10

FUOCHINO...

Sally è bionda, carina, ha trent’anni e vive a Londra.
Fa parte di una famiglia borghese, come se ne trovano tante.
Dopo trent’anni di matrimonio suo padre Alfie, entrato in crisi di mezza età, si è dato al jogging e al bodybuilding poi, separatosi dalla moglie, se n’è andato a vivere in un appartamento da single e qui, incontrata una  ventenne bomba sexy che punta al soldo, la sposa per direttissima, illuso di potersi rifare una vita con lei e di poter avere  il tanto sospirato figlio maschio che non ha avuto con l’altra.
La madre, sconvolta per l’abbandono, in preda ad
una profonda depressione, prima tenta il suicidio con gli psicofarmaci, poi si mette nelle mani di una sedicente guru, e aiutata dalle euforie alcooliche, segue ciecamente qualsiasi consiglio ricevuto da lei.
Suo marito è un romanziere mezzo fallito, dopo un primo romanzo pubblicato si è messo in aspettativa, e passa gran tempo della giornata a guardare fuori dalla finestra invocando l’ispirazione.

Tutti quanti, nuova moglie, vecchia moglie, santona, figlia e genero, vivono al momento alle spalle di Alfie, il quale, stordito dall’overdose di Viagra, dal surmenage atletico e dallo shopping sfrenato della nuova consorte, tarda a rendersi conto dell’imminente dissesto finanziario che sta per travolgerlo.

La figlia Sally, in attesa di tempi migliori, ha intanto trovato lavoro presso un gallerista, uomo affascinante oltre ogni dire, ma che non manca di sfruttare la sua disponibilità e le sue conoscenze in campo artistico.
Passano così i giorni.
Cosa credete che succeda?
Esattamente quello che state pensando: Alfie non tarda a scoprire che la giovane moglie lo sta cornificando senza tanti problemi, e proprio col suo istruttore di palestra. Pensa quindi di risolvere i suoi problemi riallacciando con la ex moglie, tenta un riavvicinamento ammettendo le sue colpe: ma nel frattempo la cara donna non è rimasta con le mani in mano: ha conosciuto un vedovo dalle affinità elettive con cui sta tentando un nuovo inizio. E gli risponde picche.

Roy, lo scrittore, ormai ufficialmente fallito dopo l’ennesimo no da parte del suo editore, a forza di sguardi dalla finestra, ha individuato una bella dirimpettaia che lo attizza da morire, e riesce ad esercitare su di lei un tale ascendente che alla fine la convince a rompere col proprio fidanzato, un bel giovane di ottima famiglia e mandare a monte il matrimonio già fissato.
Roy, intanto, in un ritaglio di tempo libero, aveva destramente sottratto il manoscritto di un suo amico, scrittore di successo, creduto morto per un incidente, inviandolo come proprio alla casa editrice e ricevendone i complimenti e l’impegno alla pubblicazione.
Sennonché mentre sta già cantando gloria, apprende dagli amici che lo scrittore in questione non è per niente morto, ma solo in coma reversibile, con ottime prospettive di recupero totale.

images by:  GEORGIE TIER





Sally, con molte esitazioni e infiniti scrupoli di coscienza, un bel giorno si fa coraggio e confessa quasi tremando al gallerista il trasporto che sente per lui, dopo che egli stesso ha appena ammesso che il suo matrimonio è andato in crisi. 
Egli però annuncia tranquillamente di avere già da tempo in corso un’ intensa relazione proprio con la migliore amica di Sally, una pittrice che tempo addietro lei gli aveva presentato per ragioni strettamente professionali.
Sally non regge il colpo, vuole licenziarsi, divorziare, aprire una galleria per conto proprio e mandar tutti affan…
Roy a questo punto s'affretta a fare i bagagli e a traslocare nell’appartamento della bella dirimpettaia.
Da qui continuerà a guardare fuori dalla finestra in attesa d’ispirazione. Finché un giorno, quasi per caso, il suo sguardo vagante coglie dalla trasparenza dei vetri sua moglie Sally, che da quella prospettiva voyeristica assume per lui un interesse tutto nuovo e del tutto imprevedibile…

Non vogliatemene, non si tratta di un film imperdibile, solo per questo l’ ho raccontato integralmente.
Moma Bar
Si dice il peccato ma non il peccatore: quindi partendo dalla trama dovrete risalire all’autore e al titolo del film da soli.
Non è difficile….Fuochino...





*

2 commenti:

  1. Nell'era di internet è tropo facile. Qualche parola chiave nel motore di ricerca e il primo titolo è quello buono. Grazie comunque per segnalare un film che, nonostante i nomi altisonanti, non ho visto e non andrò a vedere.

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  2. un po’ troppo facile lo ammetto… ma io ho rispetto per voi, pochi ma supertosti lettori, e infierire sulle vostre sinapsi già abbastanza trafficate non meritava proprio, poverini...

    un film che invece mi sento in dovere di segnalare - anche se non lo sto genericamente consigliando a tutti, potendo la tematica trattata risultare indigesta per qualcuno - è DEPARTURES.
    Uno spettatore seduto dietro di me ha abbandonato la sala dopo appena un quarto d’ora di visione, lanciando irritate invettive contro l’imbarbarimento della moderna cinematografia.
    Purtroppo, mettere il nostro desiderio d’evasione di fronte a realtà scomode dell’esistenza, può risultare per molti versi ansiogeno più di qualsiasi super-effetto-speciale.
    Il film, trattato con la consueta eleganza e raffinatezza giapponesi, affronta con coraggio un tema che è tabù per molti, amplifica la consapevolezza di che cosa sia la vita nella sua essenza e di come vada vissuta in ogni suo più piccolo significato.
    è un invito ad un atteggiamento di rispetto verso quello che all'apparenza ci appare raccapricciante e macabro e ad una disponibilità interiore verso il dolore e la pietas suscitati dal momento conclusivo che ci attende tutti anche se ci appare remoto.
    la morte di chi amiamo è disperante per la sua irreversibilità, ma, se vissuta in un certo modo, è di enorme potenza riconciliatrice verso noi stessi e il mondo, oltre che riedificatrice dei nostri sentimenti e affetti.
    ciao cris

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