Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

26.1.11

l'aria e l'acqua d'Istanbul nel tuo sorriso




Se per i buoni uffici del signor Nuri  spedizioniere
la mia città Istanbul mi mandasse
un cassone di cipresso un cassone da sposa
e io l'aprissi facendo risuonare
la serratura di metallo: clinn ...


due rotoli di tela finissima
due paia di camicie
dei fazzoletti bianchi ricamati d'argento
dei fiori di lavanda nei sacchetti di seta
e tu
tu uscissi da lì


ti farei sedere sull'orlo del letto
ti metterei sotto i piedi la mia pelle di lupo
con la testa chinata e le mani giunte starei davanti a te
ti guarderei gioiello ti guarderei stupito
come sei bella Dio come sei bella
l'aria e l'acqua d'Istanbul nel tuo sorriso
la voluttà della mia città nel tuo sguardo
mia principessa mia signora; se tu lo permettessi
e se il tuo schiavo Nazim Hikmet osasse
sarebbe come respirare e baciare
Istanbul sulla tua guancia


ma sta' attenta
sta' attenta a non dirmi "avvicinati"
che se la tua mano toccasse la mia
cadrei a terra steso morto stecchito.


Nazim Hikmet 1944

(libera versione di mca)

ISTANBUL
  
Nazim Hikmet è nato nel 1901 a Salonicco (città oggi greca) da una famiglia colta e altolocata (era figlio del diplomatico Nazim Bey e dalla pittrice Aisha, appassionata di poesia, il nonno paterno Nazim Pascià era stato governatore di varie province ottomane, ma anche poeta e scrittore, il nonno materno, figlio di un nobile polacco, era militare in carriera, ma anche filologo e storico). Studiò sociologia presso l'Università di Mosca dal 1921 al 1928 dove scoprì i testi marxisti e entrò in contatto con Lenin, Esenin e Majakovskij, che ebbero su di lui notevoli influenze culturali.
Rientrato clandestino nell’arretrata Turchia, Hikmet scrisse articoli, sceneggiature teatrali e raccolte di poesie. Continuamente tenuto d'occhio dalla polizia e perseguitato per le sue idee politiche  fu condannato a 28 anni di prigione per le sue attività anti-naziste e anti-franchiste e per essersi opposto alla dittatura di Kemal Ataturk.
Ne scontò 13 in Anatolia, nel corso dei quali venne colpito da infarto. Fu l'intervento di una commissione internazionale composta tra gli altri da Tristan Tzara, Pablo Picasso e Jean-Paul Sartre, a favorirne la scarcerazione nel 1950, anno in cui gli fu assegnato anche il premio Nobel per la pace.
Fissò nuovamente la sua residenza a Mosca e non potè mai più fare ritorno in Turchia. Seppure egli sia un poeta universalmente riconosciuto e abbia continuato ad amare appassionatamente il suo paese ricordardandolo nelle sue poesie, i titoli delle sue opere sono scomparse dai cataloghi dell'editoria turca.
Morì il 3 giugno 1963 a Mosca, in seguito ad una crisi cardiaca, dopo aver viaggiato per tutto il mondo. A causa della guerra fredda in corso in quegli anni, dagli Stati Uniti non gli venne mai concesso il visto di entrata.
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La Turchia è un paese paesaggisticamente stupendo, geograficamente già appartenente all'Europa,  e nonostante le difficoltà a liberarsi del suo passato di arretratezza, come del resto capita a noi, ha una storia interessante che ha interagito e avuto punti in comune con la nostra più di quanto si possa credere.
Merita la nostra attenzione perchè, non dimentichiamolo, probabilmente entro poco, farà parte anch'essa di Euroland.

Romanzi utili all'approfondimento della storia della Turchia:
ISTANBUL di Orhan Pamuk (già consigliato su Blog del 15-02-2009)
L'IMPOSSIBILE VOLO di Louis De Bernières (consigliato su Blog 27-02-2010)
Buona lettura. 

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