Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

23.1.11

NOI RICORDIAMO


"Incontreremo una gran quantità di persone sole e sofferenti nei prossimi giorni, mesi ed anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, potremo rispondere : Noi? Ricordiamo."

Ogni atto di censura proviene sempre da chi, detenendo un potere che non merita, teme disperatamente di perderlo.
Così le Chiese, che si arrogano il monopolio di tutte le verità, e gli Stati autoritari, e tutti quegli esseri che pretendono di avere ragione e meriti senza assumersi l'onere di dimostrarlo.
Fra i più alti rischi che si corrono appartenendo ad una società dispotica, c'è quello di vedersi censurata innanzi tutto la cultura. Infatti un popolo ignorante è comodo e di più facile reggenza.
Dopo l'invito a non far seguire ai ragazzi i corsi di educazione sessuale, ora si sta sventolando la minaccia di fare piazza pulita di quei libri che danno fastidio al sistema.

A questo punto è impossibile che non ci torni in mente un film famoso degli anni '60.
Forse è arrivata anche l'occasione giusta per rivederselo.
Si tratta della ( libera) trasposizione  cinematografica, per la regia di Francois Truffault,  dell' omonimo romanzo dello scrittore statunitense Ray Bradbury : Fahrenheit451. D'ispirazione fanta-sociologica, è una sorta di lode alla lettura, che s'innalza all'interno di una società apatica e tirannica che l'ha rigorosamente messa al bando, perseguendo e punendo con pene severissime chiunque osi trasgredire.
Tutti i cittadini rispettosi della legge devono infatti utilizzare la televisione per istruirsi, informarsi e vivere serenamente al di fuori di ogni inutile forma di comunicazione.
La televisione, come elemento ossessivo della società, viene utilizzata dal governo per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.  

Oscar Werner

Guy Montag sembra proprio un personaggio incorruttibile; appartiene al corpo dei vigili del fuoco, con il preciso compito di scovare chi si macchia del "reato di lettura" e di bruciarne i libri. 
Ma la conoscenza folgorante con una simpatica insegnante  di letteratura (Julie Christie) lo spinge ad assaggiare per la prima volta il frutto proibito, sfidandone le inevitabili conseguenze.


Alla fine, tutti i ribelli che sono riusciti a scampare alle persecuzioni di una repressione fanatica troveranno rifugio  nella città degli uomini-libro, una sorta di società segreta parallela, dove le persone leggono imparando a memoria i testi,  per poterli poi tramandare alle generazioni che verranno.
Qualche volta il futuro sta dietro di noi.

Pare che, come succede a quasi tutti i film tratti da opere letterarie, anche questo  tradisca in parte le aspettative lanciate dall' ottimo romanzo. Ve ne consiglio comunque la visione, perchè in Italia il romanzo è arrivato in libreria con un lavoro di traduzione dall'inglese che pare abbia sfalsato il testo originale.
Il libro non l'ho letto, ma riporto in proposito una nota critica di Raffaele Iannucci (che ringrazio): 

Il fascino di questo avveniristico romanzo è guastato dalla illeggibile traduzione, che riserva spiacevolissime sorprese praticamente ad ogni pagina, spesso in successione nello stesso periodo. Non si tratta solo di refusi a iosa, granchi lessicali e omissioni di parole o addirittura di segmenti di frasi, che già di per sé denotano una sciatteria piuttosto grave. Il problema è che in alcuni luoghi del romanzo, anche cruciali, il traduttore fraintende completamente il significato dei sintagmi.  Ovviamente, senza il testo inglese a fronte, molti passaggi diventano ardui, talvolta incomprensibili. Infine, una notazione di stile: lo stile del testo originale, lessicalmente raffinatissimo e di concisa forza evocativa, sintatticamente secco, paratattico e anaforico, viene presuntuosamente sciolto in un periodare barocco, inutilmente ridondante, talvolta esasperatamente ipotattico, che non conserva nulla della potenza evocativa originaria.

Ho riportato questo commento  perchè puntualmente paradigmatico delle tematiche innanzi trattate.
Vi lascio un piccolo assaggio: il video è in lingua francese ma si capisce tutto benissimo, è la scena madre in cui Guy Montag si ribella esplicitamente, disubbidendo all'ordine del suo superiore, il capo dei Vigili del Fuoco, che gli impone di bruciare immediatamente il libro che gli ha trovato addosso perquisendolo.
Buona visione,   mca

mca*
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