Qui non mi trovate,
io qui non ci sono.
Sto nella stanza accanto
dove non c'è nessuno.

4.2.11

Esprimere molto dicendo il meno possibile

 Nel 1632 a Deft, cittadina sita a pochi chilometri dall'Aia, nel cuore della comunità calvinista, nacque Joannis Vermeer, oggi considerato l'astro più luminoso nell'universo della pittura olandese, il realizzatore di alcuni fra i massimi capolavori dell'arte fiamminga. 
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Vermeer - Veduta di Deft - 1660





La sua vita è rimasta avvolta di mistero ed è stata ricostruita prevalentemente attingendo agli atti notarili dell'epoca.
De Hooch
Nell'arco di tempo che intercorre fra la data del suo battesimo e quella del suo matrimonio nel 1653, l'unico riferimento indiretto all'artista è contenuto nel testamento del padre. Il vuoto riguarda principalmente gli anni della sua formazione.     
Il seicento per i Paesi Bassi si era aperto nel pieno del conflitto che infuriava fra le provincie del Nord, di religione protestante, e le forze di Filippo II di Spagna, cattoliche, intenzionate a ristabilire il dominio della corona. Le guerre e gli scontri che si sono succeduti per tutta la seconda metà del XVI secolo hanno avuto conseguenze rilevanti per l'economia del paese. Ciò non toglie che Deft vivesse a quel tempo un momento di grande vivacità culturale e produttiva.

Fabritius

Essendo infatti un punto di riferimento per i commerci internazionali, offriva le condizioni adatte all'affermazione del ceto borghese che si mostrò ben disposto ad investire nell'acquisto di opere d'arte. Uno splendore tuttavia effimero, circoscritto più o meno all'arco di tempo in cui si colloca la vicenda di Vermeer. Alla morte di quest'ultimo, avvenuta nel 1675, la città ricadrà in quella sonnolenza provinciale da cui si era risvegliata per l'intenso movimento di immigrazione.

Certo è che Vermeer attraversò periodi di difficoltà economica anche perchè la sua formazione artistica risultò attardata rispetto a quella dei suoi colleghi contemporanei Van Loo, Fabritius e De Hooch, per la lentezza con cui eseguiva i suoi lavori e soprattutto perchè preferì rimanere indipendente, senza dover mai richiedere protezione o favori da parte di mecenati.
La religione è stata sempre il fattore determinante di unità e identità di un popolo. Da lungo tempo l'ispirazione religiosa o mitologica nell'arte era collocata al vertice della scala gerarchica dei generi.
Ma la produzione di Vermeer si distinse per il carattere laico dei suoi soggetti, raffiguranti scene di vita intima o familiare. Nei suoi dipinti regna silenzio e solennità, elemento caratterizzante di tutto il corpus dei suoi lavori, ottenuto anche grazie all'espediente di nascondere o mettere in ombra gli occhi delle figure per suggerire un senso di quiete. Siamo alla metà del 1600 e il rigore morale propugnato dalla Riforma influenza una nuova tipologia di collezionismo che richiede l'associazione di temi laici con insegnamenti di buona condotta.
La forza delle opere di Vermeer risiede comunque nel rendere possibile diverse letture da parte dell'osservatore, dato che ogni momento della composizione resta aperto all'interpretazione dal punto di vista semantico.
Con grande delicatezza, quasi in punta di piedi, l'artista ci introduce nel mondo intimo femminile per lo più custodito fra le mura domestiche.
 
Ragazza che legge una lettera d'amore alla finestra
Johannes Vermeer - 1657
olio su tela (83 x 64)

Ragazza che legge una lettera d'amore alla finestra oggi è conservato a Dresda, ed è uno dei quadri universalmente conosciuti di Vermeer.
Come in quasi tutte le sue opere, la figura risulta sublimata dalla riduzione estrema degli elementi compositivi.
Una finestra aperta (notare i dettagli delle cerniere, del vetro opaco cloisonné, di moda all'epoca, che riflette il profilo femminile concentrato sulla lettura) sorregge il drappeggio della tenda rossa rialzata per dar luce alla stanza. La parete di fondo, volutamente spoglia, serve ad evidenziare l'espressione concentrata della fanciulla.
Il tappeto orientale (notare di nuovo i dettagli che mettono in risalto la pregiata tessitura a nodi) appoggiato sul tavolo in disordine e il vassoio di frutta lasciato in bilico sembrano raccontare come la ragazza abbia forse sospeso in tutta fretta il lavoro domestico per dare lettura alla missiva, di spalle a un tendone di tela grezza, lievemente gonfiato dalla corrente, a sottolineare il clima austero della stanza.
La luce è discreta, per non disturbare l'atmosfera riflessiva che avvolge la giovane. Ma come facciamo a sapere che si tratta proprio di una lettera d'amore? La precisazione è stata concessa dalle radiografie che hanno evidenziato come, nella prima stesura, Vermeer avesse inserito la figura di un cupido come chiave di lettura, poi forse considerato elemento frivolo e cancellato da una sovrapposizione di colore.
Osservando bene, si potrebbe cogliere nella ragazza un'espressione di leggera delusione, quasi un'aria mortificata nell'apprendere una notizia che possiamo solo cercare di indovnare, forse quella di un appuntamento rinviato.
Qualcuno potrebbe leggere, nella finestra spalancata, il desiderio segreto della donna di aprire al mondo esterno l' ambiente che la tiene relegata nei rigidi comportamenti  imposti dalle regole sociali.
Da un punto di vista tecnico, si può notare l'uso del pointillisme, la tecnica pittorica che sparge piccoli globuli di colore bianco per lumeggiare alcune parti, creando un contrasto con i toni più profondi (vedi le maniche del vestito, la fronte della giovane, il drappeggio dei tendaggi, la natura morta in primo piano)  che riesce a dare all'insieme un effetto "più vero del vero".

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fonte: Vermeer - di Agnese Antonini
(mca ringrazia)



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